Il testo ripercorre le stagioni dell’epos, della lirica, del teatro, della speculazione filosofica e scientifica come altrettante tappe del cammino di una società che vede il progressivo trapasso dal mythos al logos e poi il declino di questo, rispecchiando sempre tale processo nei mutamenti delle sue strutture politiche, economiche e sociali e in quelli, paralleli, che attengono al rapporto scrittore/pubblico: un itinerario lungo e complesso che va dall’omerica «enciclopedia tribale» alla Biblioteca alessandrina.
Gli Autori non si sono serviti di alcuna chiave di lettura precostituita, preferendo di volta in volta far ricorso agli strumenti interpretativi forniti dalle varie metodologie di indirizzo sociologico, stilistico, psicologico, semiologico, ecc., senza per questo cadere in un generico eclettismo, ma cercando di unificare i diversi punti di vista in una valutazione globale dell’opera letteraria come prodotto dell’interazione fra individuo e società.
L’attività letteraria nell’antica Grecia dà notizia pressoché di tutti gli scrittori menzionati dalla tradizione, anche dei minori e di quelli noti per pochi frammenti o testimonianze, ma dedica ovviamente maggiore spazio ai più rappresentativi, la cui trattazione occupa in molti casi (si vedano, ad esempio, i capitoli sui tre grandi tragici) un’estensione ben più ampia di quella loro riservata in altri analoghi manuali.

Scheda adozionale