Il progetto Accoglienza
Grammatica greca

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Classe prima

Lezione 1 - Grecisti senza saperlo

Lavoro sul testo

Grecisti senza saperlo!

Cruciverba

Classe seconda

Lezione 2 - Per la vita, sempre!

Il vostro primo anno al Liceo classico non è certo stato come vi sareste aspettati che fosse! Avete avuto pochi mesi per conoscervi e pochi mesi per conoscere i vostri insegnanti. Tutto all’improvviso è cambiato e l’unico modo per continuare a fare ‘scuola’ è stato a distanza. Non è stato facile non vedere i propri compagni e, soprattutto, non è stato facile continuare a studiare una materia nuova come il greco, ma ce l’avete fatta! Con impegno e determinazione avete affrontato e superato le difficoltà. Perché prima di tutto viene la vita e, a causa dell’emergenza sanitaria, l’unico modo per salvaguardare la vita delle persone più fragili intorno a noi era restare isolati. Ogni sacrificio merita di essere fatto quando si tratta della vita e voi tutti avete dimostrato grande senso di responsabilità.

Riprendiamo quest’anno lo studio del greco antico con un testo di cui sicuramente avete sentito parlare: il Giuramento di Ippocrate.
Quando sentiamo il nome di Ippocrate subito lo collochiamo in ambito medico. Ma Ippocrate non è importante solo perché è stato un medico. Ippocrate nasce a Cos nel 460/459 a.C. da una famiglia di medici ed è un medico ‘speciale’ perché è ricordato come fondatore della medicina “razionale”. E per la medicina “razionale” la malattia deve essere considerata non più causata da un dio ma un fenomeno naturale e, di conseguenza, curata con terapie che non hanno più niente a che fare con pratiche magico-religiose.
La medicina “razionale” rappresenta un grande cambiamento storico-culturale; negli stessi anni ad Atene si sviluppano, come studierete nel triennio, l’indagine filosofica, la storiografia e la tragedia. Una delle più importanti testimonianze del cambiamento di status del medico è proprio il famoso Giuramento che si trova nei circa 60 trattati giunti fino a noi come Corpus Hippocraticum.
Dovete sapere che prima la medicina poteva essere praticata solo dagli Asclepiadi, una specie di corporazione: le conoscenze erano trasmesse oralmente di padre in figlio e i membri si vantavano discendenti del dio Asclepio . Con Ippocrate l’insegnamento medico si apre anche a membri esterni alla corporazione, che si impegnano a rispettare il patto giurato! La medicina è di tutti e per tutti, per la vita!

Il Giuramento si apre con una sezione di tipo “contrattuale”: l’aspirante medico giura in nome di Apollo, Igea e Panacea e si impegna ad assistere, anche economicamente, il proprio maestro – come fosse suo padre –, a considerare i figli del maestro come propri fratelli e a istruirli gratuitamente nell’arte medica come si impegna a fare con i figli propri e con tutti coloro che intendano vincolarsi al giuramento stesso.
A chiusura del Giuramento vi è la formula sacramentale, la “parola efficace” che evoca quel che avverrà se il giuramento non sarà rispettato: la perdita del “frutto della vita e dell’arte” da parte dello spergiuro.
La parte che leggeremo insieme è quella centrale. In essa viene descritta quella che potremmo definire una vera e propria ‘deontologia medica’, vale a dire ciò che il medico farà per applicare la propria τέχνη. Nel passo vi sono inoltre aspetti della lingua greca molto interessanti che sarete voi stessi a cercare e scoprire. Buona lettura e buona ricerca!

Lavoro sul testo

Per la vita, sempre!

Testo originale del Giuramento

Da sapere

Forte della supremazia politica raggiunta grazie alle guerre persiane, nel V secolo a.C. Atene conobbe un periodo di grande fioritura culturale, con le opere storiche di Erodoto e Tucidide, il sapere filosofico di Socrate, le tragedie di Eschilo, Sofocle, Euripide e le commedie di Aristofane.

Anfiarao: il dio che curava in sogno

Antico re di Argo e protetto da Apollo, Anfiarao fu uno degli eroi della guerra dei Sette contro Tebe. A lui era dedicato il santuario dell’Anfiareo, che venne eretto all’inizio del IV secolo a.C. presso Oropo, nell’Attica, nel luogo in cui l’eroe sarebbe precipitato con il carro in una voragine aperta dal fulmine di Zeus per poi risorgere come divinità dai poteri profetici e taumaturgici. Il malato doveva stare tre giorni senza bere vino e per un giorno anche a digiuno, quindi doveva sacrificare un ariete e usare la sua pelle come giaciglio: allora in sogno gli sarebbe apparso Anfiarao a sanarlo (rilievo votivo raffigurante Anfiarao che cura la spalla di Archino, dal tempio di Anfiarao a Oropo, III secolo a.C.).

Gli animali sacri a Asclepio

Come si può vedere anche in questa statua, conservata nel Museo Archeologico Nazionale di Atene, l’attributo principale di Asclepio è il serpente: attorcigliato intorno a un bastone, ne fa un dio oracolare e sotterraneo. Anche il cane e le oche erano animali a lui sacri perché, come il serpente, lo aiutavano nelle guarigioni leccando piaghe e ferite. Altro animale sacro era il gallo che di solito gli veniva sacrificato a guarigione avvenuta: come il gallo con il suo canto mattutino mette in fuga gli incubi della notte e annuncia un nuovo giorno, così Asclepio mette in fuga la malattia e il dolore e regala nuovi giorni a chi è stato malato.

Le figlie di Asclepio: Igea e Panacea

Il mito attribuiva ad Asclepio otto figli, cinque femmine e tre maschi. Tra le femmine, Igea veniva venerata come la personificazione della buona salute e delle regole igieniche necessarie a mantenerla (analogamente alla dea Salus dei Romani) e perciò veniva rappresentata sempre insieme al padre, come in questa tavoletta votiva nella quale sta dietro ad Asclepio che guarisce un’ammalata apparendole in sogno a capo del letto (IV secolo a.C., Museo Archeologico del Pireo, Atene). Panacea invece era la personificazione della guarigione e presiedeva all’uso delle erbe magiche e officinali: da lei gli alchimisti medievali trassero l’idea di creare la “panacea universale”, un rimedio che doveva curare tutte le malattie e prolungare indefinitamente la vita.