Nell’offrire con questo manuale una guida per un primo approccio alle maggiori correnti e figure del pensiero occidentale, l’intento degli Autori è stato di cercar di evitare certe deformazioni appunto «da manuale». Una prima deformazione che si è cercato di evitare consiste nel farsi l’idea che la filosofia, nel corso dei secoli, si sia costantemente applicata alla soluzione di un certo numero di problemi astratti, astrusi, immutabili e sostanzialmente insolubili: i cosiddetti «massimi problemi» che costituirebbero, nel loro insieme, l’unico grande mistero della vita umana. In realtà, fin dalle origini, la filosofia si è configurata come ricerca sollecitata da quesiti e possibilità sempre aperte. Gli Autori di questo manuale rifiutano di giudicare il passato secondo un sistema preordinato: hanno inteso attenersi al criterio «sperimentale» della ricerca-aperta e perseguire una ricostruzione storica e filologica fondata sui documenti, rifuggendo dalle improvvisazioni suggerite da una storiografia «di parte». Un’ulteriore deformazione può derivare dall’eccessiva semplificazione del racconto, che nasce dall’illusione che la storia del pensiero proceda per vie «interne» e autonome rispetto alla realtà «esterna», che si possa ridurre ad alberi genealogici di pure idee che si generano le une dalle altre. In alternativa a questa linea che potremmo definire «internista» gli Autori di questo manuale hanno praticato una scelta decisamente «esternista», ben consapevoli che i filosofi, anche quando si son dedicati esclusivamente allo studio dell’Essere, non si son certamente sottratti ai corposi interessi temporali dei loro contemporanei, alle sollecitazioni che provenivano dalle istituzioni, dalle idee correnti, e perfino dai pregiudizi e dagli errori popolari. In ogni epoca la riflessione filosofica è stata variamente influenzata dall’incidenza degli eventi storici ed anche dalle novità che germogliano negli altri Campi del sapere: non è infatti più possibile coltivare l’illusione del primato della filosofia, che non è e non può essere scientia prima o scientia scientiarum. Questo manuale trova la sua ragion d’essere anche nel presentare la filosofia non come l’intero albero delle scienze, ma come un aspetto della sua crescita nel tempo, in simbiosi con gli ambienti storico-sociali, la cultura letteraria, le scienze sperimentali.